Testo di Elisa Belotti e illustrazione di Adele Mori. In collaborazione con Daniele e Anna Cohenca
Pulizie di primavera in corso a casa di Samantha. Il papà ha già spolverato tutti i mobili, anche i ripiani più alti della libreria, quelli a cui lei non arriva se non salendo in punta di piedi su uno sgabello. Ora è il momento dell’aspirapolvere e Samantha sa bene che cosa la aspetta. C’è un rumore terribile e lei non riesce né a giocare né a leggere i suoi adorati fumetti in pace. Inoltre se il papà la agguanta, le chiederà di aiutarlo a fare le pulizie. “Devo scappare a gambe levate” pensa la ragazza, infilando nello zaino alcuni fumetti e una fetta di torta. “Vado al parco!” urla al papà per farsi sentire sopra il rumore dell’aspirapolvere, “I miei amici e le mie amiche mi aspettano”. “Va bene” risponde lui, “ma quando torni rimetti in ordine la camera”.
Samantha non ha il tempo di ribattere perché è già in sella alla sua bicicletta rossa fiammante – l’ha scelta di quel colore convinta che il rosso l’aiuti a correre più veloce quando gareggia con gli amici – e pedala verso il parco. Finalmente un po’ di tranquillità! Può giocare insieme agli altri oppure mettersi su una panchina con i suoi fumetti e, soprattutto, fuggire dalle pulizie!
Arrivata al cancello che segna l’ingresso del parco, fa lo slalom con la bici e la parcheggia contro un albero. Ben in vista, così la può tener d’occhio. Poi si guarda attorno per cercare un buon posto in cui mettersi. La sabbionaia è per i bambini più piccoli, la esclude subito. Punta allo scivolo ma c’è un gruppetto che lo tiene impegnato rincorrendosi su e giù dalle scalette. Si dirige quindi verso le altalene, anche perché lì seduto c’è il suo amico Noah, intento a parlare con il fratellino Ben.
“Ciao, ragazzi!” li saluta. “Ciao, Samantha! Da dove arrivi così di corsa? Sembra che ti stia inseguendo un mostro” le risponde Noah. “Peggio! Le pulizie di primavera” esclama lei, “e poi non è che con questo nome diventano più simpatiche”. Dopo una risata Noah le dice: “Ma sai perché si chiamano così? Le pulizie di primavera (o di Pasqua) derivano dalla tradizione ebraica. Prima della festa di Pésach dobbiamo eliminare ogni traccia di cibo lievitato, quindi puliamo la casa con molta attenzione”. “Davvero? Non ne avevo idea. Allora non è solo una abitudine della mia famiglia!” risponde Samantha, “Comunque cosa stavate facendo prima del mio arrivo?”.
“Noah mi stava aiutando a prepararmi per domani sera” dice Ben, “Ci sarà il Séder e tocca a me fare le domande”. “Che cos’è il Seder?” chiede Samantha. “È la festa che apre la settimana di Pesach” spiega Noah. “Come la cerimonia della Pasqua cristiana che festeggio anche io?” domanda la ragazza. “Non proprio. Pesach dura una settimana intera e la prima sera si chiama Seder. Le famiglie si riuniscono attorno alla tavola, ma non è una cena come tutti gli altri giorni. È un cerimoniale molto particolare e bellissimo! Prima di tutto si accendono le candele, almeno due…” inizia a raccontare Noah, ma Ben lo interrompe subito: “È una festa molto lunga, ma anche noi bambini abbiamo dei compiti! I nostri genitori raccontano l’uscita del popolo ebraico dall’Egitto e la fine della schiavitù. Poi si mangiano da un piatto dei cibi particolari”.
“Sì, ci sono le azzime (matzot), il sedano intinto nell’acqua salata, un impasto di mele, datteri e uva, l’agnello, l’erba amara e l’uovo” elenca Noah. “L’uovo è un simbolo anche per la Pasqua cristiana!” esclama Samantha. “Esatto!” risponde l’amico, “Poi gli adulti bevono anche il vino, quattro bicchieri per l’esattezza. Ognuno rappresenta una parola con cui Dio ha annunciato la nostra liberazione”. “Poi si prega e si canta” interviene Ben, “ma soprattutto i bambini devono fare delle domande e, durante la cena, il testo sacro ci risponde. Domani sera tocca a me!”. “È molto emozionato” spiega il fratello con un sorriso.
Saper fare le domande è importante. Samantha l’ha imparato da sua sorella Valentina, alla quale non vede l’ora di raccontare ciò che ha scoperto sulla festa di Pesach. Il rito del Seder, i cibi scelti per il piatto, il ruolo dei bambini. Vuole raccontarle tutto! “Scusate, devo tornare a casa. Ci vediamo nei prossimi giorni!” dice Samantha risalendo sulla sella della bicicletta. “Vai di già? Non rischi di trovare tuo papà immerso nelle pulizie?” chiede Noah. “Forse, ma devo raccontare tutto questo a mia sorella!”. Così dicendo li saluta e augura loro di cuore che passino un buon Seder e una buona Pesach.
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