Testo e illustrazioni di Barbara Zampieri
Esperienza Multimediale e Multisensioriale – a Milano, Piazza del Duomo, evento concluso.
Nell’installazione Serpenti Methamorphosis, attiva dal 4 al 31 ottobre, Refik Anadol, artista turco multimediale di fama internazionale, interpreta la metamorfosi dei serpenti attraverso una scultura-installazione immersiva e multisensoriale realizzata grazie all’intelligenza artificiale utilizzando algoritmi come parte integrante del percorso trasformativo, qui applicato ad un contesto artistico e creativo supportato dall’utilizzo della realtà virtuale.
Attimi. Emozioni. È ciò che si prova entrando in questa mostra sperimentale dal forte impatto visivo e sensoriale.

In realtà si tratta di un momento molto breve (circa una decina di minuti in tutto per l’intero percorso che comprende anche l’introduzione all’opera e la visione di alcuni gioielli) in cui si concentrano e si sovrappongono più sensazioni che coinvolgono i tre sensi: vista, udito ed olfatto.
Immersi e circondati dai colori, si è travolti da un mix di onde emozionali di diversa intensità: fiori che sembrano diventare elementi liquidi cangianti ed altri (elementi?) naturali che si fondono nella continuità di un mondo quasi onirico.
L’artista si è spinto anche oltre, coinvolgendo, come già detto, la parte olfattiva, creando una profumazione frutto della combinazione delle essenze dei fiori e dei materiali naturali utilizzati. Una musica di sottofondo accompagna il momento, richiamando anche il terzo senso, l’udito.
Si vive in diretta il percorso di mutazione, partendo dall’iniziale scomposizione in pixel di circa 200 milioni di immagini e foto, poi ridotte a 70 milioni, come se lo spettatore partecipasse a una prossima ed imminente rinascita che avviene una volta usciti dall’hub.
L’arte in questo caso è intangibile, fatta di immagini effimere e passeggere, infinitamente mutevoli eppure l’opera lascia molto addosso a chi la vive. Qualcosa che rimane nella mente e nel cuore di chi guarda e sente. All’infinito.
Le immagini che scorrono non sono mai ripetute uguali proprio perché frutto di elaborazioni algoritmiche operate sui milioni di immagini iniziali inserite. Mi sono chiesta: quante infinite combinazioni esistono?

Seguendo il principio filosofico del “tutto scorre” lo scorrere delle immagini sullo spettatore, ed intorno ad esso, non è mai uguale e ogni momento è unico ed irripetibile, proprio come avviene nella vita, dove gli attimi. pur apparendo molto simili, non sono mai identici.
Il tema che ispira le immagini nella “magic box” è quello della trasformazione, del cambiamento. Il mutamento avviene ciclicamente in natura; è sufficiente pensare al serpente, che in questo caso è anche animale-simbolo delle collezioni di gioielli creati da Bulgari e poi diventati iconici.
In questo momento storico l’argomento dell’evoluzione diventa anche un chiaro riferimento al periodo post-pandemico vissuto dalla città di Milano che, proprio in queste ultime settimane rinasce nella sua vita culturale e sociale. Dopo un sonno forzato (ma assolutamente apparente) di molti mesi, vissuto durante il lockdown.
L’opera itinerante al termine della tappa milanese proseguirà il suo viaggio in tutto il mondo, con soste a Londra, a Dubai ed in altre metropoli.