Luci e colori

Testo di Elisa Belotti, illustrazione di Adele Mori. In collaborazione con l’Unione Induista Italiana

Era ormai cominciato l’autunno. Le foglie degli alberi diventavano sempre più rosse e poi cadevano. Il sole sorgeva sempre più tardi e il vento sferzava il viso di Samantha quando varcava la porta di casa per andare a scuola. “Brrr, si gela!” pensò la bambina, stringendosi nel giubbotto e nella sciarpa. 

Arrivata a destinazione, si fermò nel cortile. Era in anticipo, quindi c’era tempo per fermarsi con le sue amiche e amici. Chiacchierò con Antun dei compiti di matematica, con Francesca dell’ultimo libro letto insieme e fece anche due tiri a palla con Emanuele. Non aveva molta voglia di fare attività sportiva quella mattina. Quindi si stancò presto e si sedette accanto a Devi, che spesso si sistemava accanto a un muretto e attendeva l’inizio delle lezioni. Era davvero portata per l’arte.

“Ciao, Devi! Come stai? A quale opera d’arte stai lavorando oggi?” la salutò. “Ciao, Samantha! Tutto bene e tu? Sto facendo un po’ di esperimenti con i colori. Voglio trovare la combinazione e il materiale giusti!” rispose Devi. 

“Fammi vedere! A cosa ti stai ispirando?” le domandò l’amica. “Sto prendendo spunto dai colori dell’autunno: l’arancione, il rosso, il giallo. Sono perfetti da mescolare con quelli più scuri ma sempre brillanti come il viola” spiegò. “Ma che cosa vuoi disegnare?” chiese Samantha, che amava i disegni di Devi, ma questa volta non riusciva a riconoscere nessuna forma a lei familiare tra quei bellissimi motivi geometrici. “È un rangòli, una composizione molto colorata realizzata con materiali di ogni tipo: farine, polveri, fiori, legumi, semi. Sto preparando il progetto per realizzarne uno bellissimo. Quest’anno la mia famiglia ha dato a me il compito di farlo. Voglio che sia perfetto! Lo farò fuori dalla porta di casa, come invito per gli ospiti”.

A questa spiegazione di Devi era tutto più chiaro. “Ne fate uno ogni anno?” domandò Samantha. “Sì, per la Diwali, la festa induista delle luci. È una ricorrenza che dura ben cinque giorni e ognuno ha la propria tradizione. Noi il primo puliamo e decoriamo la casa con delle piccole lanterne. Il secondo compriamo gli abiti nuovi e facciamo i rangoli. Il terzo è l’apice della festa! Al tramonto si fa una preghiera speciale per Lakshmi perché entri in casa, nel cuore e nella mente. Spariamo anche i fuochi d’artificio. Uno spettacolo bellissimo! Poi il quarto e il quinto si passano in famiglia e con la comunità. Se si hanno fratelli o sorelle ci si scambia delle promesse di cura e protezione (e per un po’ si sospendono le liti quotidiane)”.

“Non conoscevo tutti questi dettagli! Se vuoi una mano con il rangoli, ti posso fare compagnia nel pomeriggio. Mescoliamo un po’ di materiali e vediamo l’effetto finale. Che ne dici?” propose Samantha. “È un’ottima idea!” accettò subito Devi, “Porta le farine che hai in casa”.

Fu così che quel pomeriggio Devi e Samantha si incontrarono e scatenarono le proprie abilità artistiche. Devi coordinava i lavori, suggerendo all’amica dove versare quel tipo di legume e come aggiungere la polvere senza farla volare. Samantha, che si stava divertendo molto ma era un po’ impacciata non avendo mai disegnato in questo modo, si faceva guidare dalle indicazioni di Devi. Prima un cerchio giallo come il sole, poi un po’ di azzurro come il cielo, un fiore dai grandi petali rossi e gialli e poi un cerchio che racchiude tutto. Strato dopo strato, il rangoli prese forma ed era davvero bellissimo.

Il giorno dopo a scuola si sparse la voce dell’opera d’arte presente fuori dalla casa di Devi. “L’hai fatta tu, Devi? Questa volta ti sei davvero superata!” le dicevano i compagni, “Che cosa significa? Perché hai usato anche le lenticchie?”. E la bambina era ben felice di spiegare tutto, purché chiestole in modo corretto. Durante la ricreazione iniziò a spiegare come realizzare un rangoli usando, come esempio, dei rametti, delle foglie e dei sassolini colorati. Ben presto quell’angolo del cortile vicino al muretto ospitò un disegno geometrico a cui tutti i bambini e le bambine della scuola parteciparono. Ogni persona aggiunse un frammento e una nota di colore. Prima dell’inizio della Diwali, anche la scuola aveva il proprio rangoli posizionato proprio all’ingresso, pronto ad accogliere tutti.

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